Difficoltà tecnica: ★★★★★
Tempo di percorrenza: 3.30/4.00 h
Lunghezza percorso: 9,66 km
Sentieri: CAI 411 – CAI 410 – CAI 321
Indicazioni
Benvenuti in questa nuova guida! Quest’oggi raggiungiamo il rifugio Tagliaferri, il più alto rifugio della provincia di Bergamo. L’itinerario che proponiamo, non è quello tradizionale che parte da Ronco: intraprendiamo una magnifica escursione che, partendo dalla località Pianezza, supera la Diga del Gleno e, ripercorrendo la medesima valle, raggiunge il passo del Belviso.
Verso il passo del Belviso
Per raggiungere la Diga del Gleno, possiamo seguire la guida disponibile sul nostro sito, qui. Una volta giunti alla diga, attraversiamo il ponte e imbocchiamo il sentiero sulla sinistra (Fig.1) (Fig.2), oltrepassiamo, poi, il chiosco (Fig.3).
Seguiamo il sentiero che ripercorre l’ex alveo (Fig.4), superiamo la prima baita (Fig.5) e iniziando a salire, incominciamo a ripercorrere interamente la valle del Gleno (Fig.6). Lasciamoci alle spalle anche la seconda baita (Fig.7) e ci ritroviamo nel bel mezzo dell’ampia vallata che ci lascia senza parole per la bellezza del paesaggio.
In alcuni tratti, il sentiero che attraversa la distesa erbosa, risulta poco visibile. Attraversiamo il torrente (Fig.8) con molta cautela. A seguito delle piogge torrenziali, il livello dell’acqua può risultare più rialzato e il corso d’acqua risulta più impetuoso, rendendo difficile l’attraversamento.
Dopo aver superato il torrente, il sentiero continua a essere poco visibile, perciò prestiamo ben attenzione ad individuare il segnavia posto sul masso in foto (Fig.9). Ci alziamo di quota lungo la parete rocciosa (Fig.10) e attraversiamo un letto di un torrente (Fig.11).
Proseguiamo lungo il sentiero (Fig.12) e al prossimo bivio svoltiamo a destra, seguendo le indicazioni (Fig.13). Successivamente continuiamo proseguiamo dritti seguendo le indicazioni per il passo del Belviso e il rifugio (Fig.14). Importante notare che il sentiero 321 in questo punto si biforca, ma il sentiero che porta a sinistra conduce verso altre direzioni.
Manca poco al passo, continuiamo a risalire e la pendenza aumenta (Fig.15). L’ultimo tratto da percorrere risulta roccioso e franoso (Fig.16).
Verso il rifugio
Dal passo appena raggiunto, seguiamo il sentiero prestando attenzione, alla sua esposizione, percorrendo tutta la cresta (Fig.17) (Fig.18) (Fig.19).
Siamo ormai vicini al rifugio, iniziamo a perdere quota seguendo la traccia ben visibile (Fig.20), e percorriamo alcuni tornanti che facilitano la discesa. Quando intravediamo la bandiera, proseguiamo (Fig.21), e al cartello successivo (Fig.22) continuiamo per un breve tratto costeggiando la parete di roccia, aiutandoci con una catena installata sul percorso.
Complimenti! Abbiamo raggiunto il rifugio Tagliaferri (Fig.23), percorrendo un itinerario mozzafiato. Al rifugio, previa prenotazione è possibile pranzare, cenare e pernottare. Noi siamo rimasti a dormire nel rifugio, passando una serata all’insegna della condivisione e del divertimento. Per la notte, ovviamente, è importante equipaggiarsi con tutto l’occorrente. Se siete interessati, per maggiori informazioni contattare il rifugio: 0346 55355.